lunedì 14 novembre 2011

Ma perché non ci hanno pensato prima?

E' quello che ho pensato quando li ho visti per la prima volta. Dopo averli anche usati, credo che sarei stato pronto a sbattere contro un muro il primo designer della Citadel che mi fosse capitato a tiro urlandogli: "Ma ci voleva tanto!?".
Sto parlando dei nuovi attrezzi comparsi sul sito qualche settimana fa e dei quali vi avevo già parlato. Attrezzi che funzionano. Davvero.
Cominciamo dal primo, lo scalpellino gratta-sbavature (non so come altro chiamarlo...). Un simpatico aggeggino con una superficie diritta, una curva e una appuntita che non ha un vero e proprio taglio ma degli spigoli affilati. Passandolo sulle miniature - soprattutto se di plastica - riesce ad eliminare le sbavature della fusione senza danneggiare in maniera eccessiva il resto della superficie.

Lo scalpellino e la spazzola. Quest'ultima è un comodo bonus presente nella scatola e risulta molto utile con la sua forma allungata per rimuovere eventuali residui rimasti sulla miniatura.

L'enorme vantaggio dello scalpellino è che non essendo un taglierino non è necessario esercitare chissà quale sforzo per rimuovere via "pezzetti" di plastica e non si corre il rischio di creare delle voragini sulle braccia delle vostre povere miniature! Anzi, suggerirei di passarlo con una certa leggerezza ed una certa velocità sulla parte interessata: vedrete la linea di fusione prima diventare bianca e incresparsi, per poi sparire del tutto polverizzandosi sulla superficie dello stesso scalpellino. Un altro bonus è la quasi totale scomparsa dei famigerati "peletti", ossia quelle striscioline di plastica che si creavano qualora vi fosse venuta la pessima idea di limare le miniature in plastica.
Inoltre, se come me utilizzate le basette magnetiche della Gale Force Nine, la porzione diritta dello scalpellino rimuoverà senza troppo sforzo le impurità della gomma magnetizzata che possiamo ritrovare sul bordo della basetta stessa.
Seconda protagonista di questo post è la materia verde liquida. In altre parole, l'equivalente modellistico dell'uovo di Colombo.
La materia verde è quella specie di stucco bicomponente che si utilizza per coprire le imperfezioni negli assemblaggi e, se siete davvero bravi, per aggiungere nuovi dettagli alle vostre miniature (per gli interessati, il blog di Gnotta è un ottimo punto d'inizio). Ne esiste anche una versione "grigia" più rigida, necessaria per la creazione di elementi affilati o spigolosi.
Tutto molto bello, senonché il suddetto materiale viene formato mescolando due componenti - uno blu e uno giallo - la cui reazione chimica ci regala il magico stucco, un'operazione laboriosa e che porta ad un forte dispendio di materiale, soprattutto se dobbiamo fare riempimenti di piccole dimensioni. Inoltre, la materia verde ha più o meno la stessa consistenza della plastilina e non è sempre facile inserirla nelle fessure più minuscole.
Quindi, cosa c'era di più facile che realizzare uno stucco già pronto in forma liquida, pronto per essere applicato con un semplice pennello? 

Ed eccola qui, in tutto il suo verde splendore. Citadel consiglia di applicarla usando un pennello drybrush, poichè le sue setole rinforzate hanno meno problemi nella gestione di un materiale così viscoso. Ad ogni modo, mi è bastato un semplice passaggio sotto il rubinetto per rimuoverlo interamente dal pennello dopo l'utilizzo.
La materia verde liquida che vi ritrovate nel classico barattolino Citadel ha dunque la consistenza di una vernice molto pigmentata (direi quella di un Foundation lasciato aperto per un po'...) e sarà l'ideale per il riempimento delle fessure, ossia per l'80-90 % degli utilizzi da parte di un modellista medio.
Difficilmente tornerà utile per lavori più pesanti di conversione o di creazione di elementi aggiuntivi, anche se risultando perfettamente modellabile e carteggiabile una volta indurita sarebbe in teoria possibile procedere per applicazione di strati successivi di materiale. In effetti, vi direi che non ne vale la pena e che - visti anche i tempi di essiccazione un po' più lunghi della norma - a quel punto conviene ricorrere alla materia verde tradizionale.
Il nuovo prodotto, però, risulta quasi indispensabile per la preparazione alla pittura dei modelli in resina, visto che ci permette di tappare i buchi provocati dalle bolle d'aria che affliggono i modelli fatti con questo materiale. L'ho sperimentato di persona con i - pochi - buchetti trovati sulle navi di Dystopian Wars con ottimi risultati.

Il risultato finale su uno dei miei modelli. L'ho volutamente lasciato "grezzo" per darvi un'idea della sua consistenza. Notate come sia stato possibile inciderla per creare le linee dei capelli e della mascella. Una semplice limata leggera successiva ha eliminato i residui in eccesso. Lo utilizzerò anche per tappare lo stacco esistente tra la nuca del soldato e il suo forage cap.
Ho sentito definire questo prodotto "magia liquida". La definizione mi sembrava un po' esagerata. Ora che l'ho provato, la ritengo un eufemismo. Il risparmio di tempo è notevole, la facilità di applicazione assoluta, gli effetti molto soddisfacenti. Il mio unico dubbio è sulla tenuta nel tempo del materiale nel tubetto: quanto rimarrà "attivo" prima di asciugarsi troppo? Nel dubbio, un paio di gocce d'acqua dopo ogni utilizzo io ce le metto.
Insomma, due veri e propri regali soprattutto per chi, come me, si è ripromesso di non metterci tempi biblici a dipingere un centinaio di nordisti e un'ottantina di sudisti...

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