martedì 6 settembre 2011

(Ri)cominciamo dalle basi

Belle le vostre miniature, eh? Decine, centinaia di pezzi dipinti e non, tutti belli schierati sul tavolo nei loro reggimenti, le linee di battaglia ben definite e pronte a scagliarsi l'una sull'altra. Ecco, le discussioni sui preparativi sono finite, i dadi sono già sul tavolo, si è già deciso chi muoverà per primo, tocca a voi... e poi il disastro.
Perché se è vero che due dozzine di miniature schierate in formazione con tanto di tamburino, alfiere e comandante in prima linea sono sempre uno spettacolo da vedersi, è vero anche sono anche un vero incubo da muovere tutte insieme! Cosa fare, allora?
I sagaci intelletti dei wargamers hanno affrontato questo problema fin dall'inizi del nostro hobby, quando Wells e compagni giocavano con i soldatini di stagno sui tappeti del salotto, e la soluzione è stata quella di montare le singole miniature su delle basette multiple di varie dimensioni. Nel corso degli anni questo ha scatenato le sanguinose Guerre degli Imbasettamenti, con i regolamenti che proponevano ognuno un proprio sistema di dimensioni. Solo nei tempi più recenti il buon senso si è fatto nuovamente sentire, spingendo i regolamenti a consigliare - invece di imporre - un proprio standard e lasciando ai giocatori la possibilità di usare altri sistemi purché seguiti da entrambi gli eserciti (come se questo fosse facile...).
Tutto ciò va bene per le scale "piccole", come il 15 millimetri o il 10 millimetri, ed è assolutamente necessario per quelle "minuscole" come il 6 millimetri o - che gli dei del gioco ci aiutino! - il 2 millimetri. Tuttavia, cosa fare per il glorioso 28 millimetri, con i suoi "pupazzettoni" adatti a rappresentare sia scontri estesi che azioni di piccoli gruppi di combattenti?
Le opzioni sono due. La prima prevede l'utilizzo delle cosiddette "basette reggimentali", ossia basette sovradimensionate che ospitano non una ma quattro o cinque miniature, esattamente come succede nelle altre scale. Combinando queste basette con dei pezzi singoli che possano essere rimossi per segnalare le perdite, è possibile ottenere un ottimo effetto e lo spazio aggiuntivo a disposizione permette al modellista di aggiungere elementi orizzontali come alberi caduti, ripari di fortuna, cespugli e siepi. E' un ottimo sistema, che però a me non piace a causa della sua scarsa flessibilità, dell'effetto un po' straniante di vedere un reggimento composto da basette di dimensioni differenti e soprattutto impedisce di riutilizzare i pezzi per eventuali scontri di singoli individui (a mio parere, uno dei punti di forza della scala in 28 millimetri).
Ecco quindi la seconda soluzione possibile: creare delle "sottobasi" lunghe sulle quali posizionare temporaneamente i pezzi. Gli anglosassoni chiamano spesso questi accorgimenti "sabots", io preferisco chiamarli italianamente "basettoni".
Il materiale e i metodi con cui è possibile realizzarli sono svariati. La mia pigrizia e la mia cronica mancanza di tempo mi hanno spinto a prediligere l'offerta di "Mamma Games Workshop". Si tratta di fogli di plastica spessi pochi millimetri e che riportano sulla loro superficie una griglia di linee guida delle dimensioni delle singole basette (da un lato per basette 20x20mm, dall'altro per basette 25x25mm). Basta praticare un primo taglio con il seghetto - già un millimetro è sufficiente - sulla linea desiderata, "spezzare" il foglio nel punto dell'incisione, rifinire i bordi con della semplice carta vetrata (consiglio una prima "strisciata" con un foglio da 120 e poi una rifinitura veloce con la 180) et voila... ecco il vostro basettone! 

Fase 1: Contando i quadretti in base alle nostre esigenze, segniamo gli spigoli dei basettoni che vogliamo ottenere.

A seconda delle necessità si potranno realizzare basettoni di grandi dimensioni (per il Progetto C ho creato per ogni reggimento un basettone 80x80mm per ospitare i 16 picchieri e due "ali" di 40x120mm per i 24 moschettieri complessivi) oppure piccole "sottounità" da tre o quattro miniature che possano essere ricomposte per i contesti che prevedano cambi di formazione frequenti (come nella Guerra Civile Americana... Americana... A... Progetto A... *grin*).

Fase 2: I basettoni tagliati con il seghetto orizzontale. In questo caso, ho realizzato i supporti per il Progetto C, con il blocco dei picchieri (4 miniature per 4) accompagnato dalle due "ali" di moschettieri (6 miniature per 2).

Nella confezione sono presenti anche i copri bordi, ossia delle "cornici" componibili che delimitano il basettone, magari permettendo di incollare delle piccole etichette di identificazione dell'unità. E' un optional esteticamente gradevole, anche se di queste cornici e nella confezione ce ne sono un po' pochine e francamente non so se il lavoro aggiuntivo richiesto per montarli valga poi l'effetto finale; oltretutto, i bordi rendono più difficoltoso riposizionare i diversi basettoni in caso di cambio di formazione. 

Ancora fase 2: Il sistema è molto versatile e può essere ovviamente usato anche per blocchi di dimensioni più piccole. Qui vedete i basettoni per il Progetto A, ricomponibili in base alle diverse formazioni delle unità (linea e colonna di marcia). In alto, potete vedere i bordi e gli angoli compresi nella confezione e che io ho preferito non utilizzare.

Ad ogni modo, una volta che avrete il basettone potrete colorarlo come vorrete, magari anche con una semplice passata di spray acrilico (consiglio caldamente i primer della Army Painter) o qualche rapida passata con il peggior pennello piatto che avete a disposizione. Per il colore personalmente preferisco utilizzare una tinta terra, lo stesso Calthan Brown che uso per le basette, ma è anche possibile utilizzare colori contrastanti per identificare gli schieramenti o le catene di comando interne agli eserciti.

Fase 3: I basettoni sono stati carteggiati ai bordi e dipinti con Calthan Brown. Successivamente, vi ho applicato sopra il foglio ferroso autoadesivo e ci ho piazzato le miniature, a loro volta montati su basette magnetiche.

Una volta dipinto il basettone, potrete semplicemente appoggiarci sopra le miniature (sconsigliabile... cadono lo stesso!), fissarle con una pallina di Patafix (affidabile ma un po' macchinoso e "sporco") o con un simpatico foglio ferroso adesivo se, come me, utilizzate della basette magnetizzate.

Il risultato finale: i prodi soldati della Confederazione sono pronti a combattere gli yankees anche a testa in giù, se necessario!

In men che non si dica avrete dei comodi supporti per tenere i vostri uomini in linea e per poterli riporre nei cassetti o nelle strutture di trasporto già pronti per la prossima battaglia!

PS: La realizzazione dei basettoni fa parte della fase dei preparativi del NMAB. Cosa è il NMAB? Che curiosi che siete... aspettate ancora un pochino e lo saprete!

2 commenti:

  1. Quindi ti sei trovato bene con le basi GW?

    Stavo valutando se prenderne per alcuni progetti, nella confezione quanti "fogli" ci sono, uno o due?

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  2. Guarda, oggettivamente, andrebbe bene un qualsiasi foglio di plasticard... ma la loro presagomatura, il fatto che hanno già gli intagli pronti e (per chi li vuole usare) anche i bordi le rendono decisamente attraenti. Ottimo materiale, estremamente lavorabile e che dà un'ottima resa!
    Nella confezione sono inclusi due fogli di dieci riquadri 20x20mm per dieci su di un lato e otto riquadri 25x25mm per otto (utilizzabili a blocchi di 25X50mm, buoni per le cavallerie).

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