sabato 21 marzo 2009

Il "caso Games Workshop"


Il giocatore di giochi da tavolo e soprattutto di wargames è uno strano animale. Anche se dedica la maggior parte del suo tempo libero ad un’attività apparentemente frivola, spesso lo fa con una serietà assoluta, che non ammette compromessi nei confronti del mondo esterno. Vuole giochi belli, ben realizzati e poco gli importa dell’aspetto puramente commerciale: i prodotti che utilizza sono infatti nella maggior parte dei casi prodotti semi-artigianali, che non rispondono a logiche di tipo industriale nei loro processi di realizzazione. Anzi, guai a introdurre logiche eccessivamente mercantilistiche in questo suo piccolo mondo dorato. Una ditta, verso la metà degli anni Ottanta, iniziò a mettere in dubbio questo assioma. Nata a Londra nel 1975, la minuscola Games Workshop aprì i battenti producendo scacchiere e pedine per i più classici giochi di scacchiera; poi, qualche anno dopo, i suoi fondatori ebbero l’idea di cavalcare l’ondata del fantasy e della fantascienza, anche grazie ad un lucroso contratto: i diritti di distribuzione per la Gran Bretagna del gioco di ruolo per eccellenza, Dungeons and Dragons. Con una piccola rivista distribuita per posta, White Dwarf, e una ditta di produzione di miniature, la Citadel, nel 1983 vide la luce la prima edizione del regolamento Warhammer. E tutto ebbe inizio. Sia che siate giocatori o meno, vi sarà capitato di vedere degli strani negozi con una gigantesca scritta gialla bordata di rosso, spesso contraddistinti da un certo movimento di ragazzini schiamazzanti che guardano estasiati le vetrine piene di “pupazzetti” colorati: quelli sono i negozi ufficiali della GW. Sì, perché la GW, unica tra tutte le ditte produttrici di giochi e miniature, può permettersi dei veri e propri outlet, nei quali si vendono solo le sue miniature, si provano i suoi giochi, si organizzano i suoi eventi dimostrativi, si organizzano corsi di pitturazione dei suoi modelli... Tutto questo ha messo in dubbio le certezze ludiche di molti giocatori. Nel mondo del gioco entrava di prepotenza un soggetto che risponde a logiche industriali, con un marketing molto spinto ed un “ecosistema” ludico autosufficiente (ti do il gioco, i pezzi, i colori, gli elementi di scenario, i tavoli... ti do tutto io, “mamma GW”). Uno scenario un po’ inquietante e senz’altro piuttosto costoso - il prezzo medio di un esercito giocabile si aggira ormai intorno ai 200 euro - che ad alcuni è parso addirittura contrario all’etica del mondo del gioco. Intendiamoci, i regolamenti dei principali titoli GW (Warhammer, Warhammer 40.000, Il Signore degli Anelli) non sono perfetti nella loro stesura (chi mi conosce sa che ho di che ridire su molti di loro), ma sono invece perfetti per essere giocati o in torneo o per partite improvvisate, al contrario di altri regolamenti fantasy o storici. Bastano pochi minuti (ma molti più soldini...) per preparare un “tavolo” per una partita che nella maggior parte dei casi durerà dalle due alle tre ore. E’ forse un male tutto questo? La GW oggi può permettersi, grazie agli introiti dei suoi titoli principali, di gestire (anche se da poco tempo non più direttamente) una linea di regolamenti più complessi - i giochi Specialist - e addirittura una sua serie di regolamenti storici - la Warhammer Historical - derivati dai regolamenti fantasy e fantascientifici e spesso di sorprendente qualità ludica. La GW ha rappresentato un ottimo trampolino di lancio per molti giocatori che, dopo essersi menati per anni con elfi e orchetti, sono passati a menarsi per altri anni con granatieri della Guardia Imperiale francese e fucilieri di linea britannici. La GW, con i suoi negozi e i suoi prodotti modellistici (utensili, pennelli, colori...), offre una fondamentale rete di supporto ai giocatori di wargames e con la sua politica di avvicinamento del gioco alle famiglie (oggettivamente, pochi posti sono sicuri per un ragazzino come un negozio GW, dove il pargolo viene praticamente guardato a vista dal disponibilissimo staff presente... anche se la cosa potrebbe essere poco salutare per il vostro portafoglio!) fa sì che il gioco non sia più visto come qualcosa di strano ma come una normale attività ricreativa. Insomma, si faranno tirare dietro maledizioni a non finire per i loro regolamenti eccessivamente macchinosi e poco comprensibili, per la mania delle espansioni che spingono ad acquistare miniature sempre nuove (che però sono anche fatte dannatamente bene!), per i pomeriggi persi a dipingere il reggimento dei Massacratori Puzzolenti della Pestilenza di Nurgle (imbattibili nel corpo a corpo!), ma i ragazzi della GW rappresentano ancora un elemento positivo per il mondo del gioco. E, dopo venticinque anni dall’uscita del loro primo regolamento fantasy, incuranti della recessione globale, sono ancora tra noi...

4 commenti:

  1. Questa volta devo dire che dissento su molti punti del tuo articolo.

    Primo fra tutti, dal tuo articolo sembra trasparire che i giochi Fantasy siano un trampolino verso i più seri giochi Storici, o comunque si visualizza il giocatore storico come più serio del giocatore fantasy... Mi permetto di dissentire con veemenza. Citando Conan, uno dei "grandi vecchi" del panorama giocoso italico "sò sempre pupazzi".

    Secondo punto, un regolamento complesso non è necessariamente migliore di uno semplice. La bontà di un set di regole dipende dai giocatori, dai loro gusti, dalle loro preferenze... Non è un valore assoluto. Personalmente la presenza di tabelle di norma basta ad allontanarmi da un gioco, io cerco l'immediatezza, ma questo non vuol certo dire che i giochi complessi non sono buoni, solo che non piacciono a me.

    Terzo sfatiamo questa sciocchezza che i giochi GW costano più di altri. Qualsiasi regolamento di battaglie di massa prevede un uso massiccio di miniature, ergo i giochi di battaglie di massa GW richiedono molte miniature. Ma nessuno ti obbliga a servirti dei loro modelli, se lo preferisci puoi sempre acquistare e giocare con modelli 1/72, o altri più economici... che detto per inciso non esistono se parliamo di scala 28mm. E' molto facile guardare al singolo eroe che costa 12 euro e dire "è costoso", dimenticando che se ne usa uno per esercito, e sopratutto senza guardare la massa di truppini venduta a meno di un euro a modello, e sfido chiunque a trovarne a di meno. Se si usano massicciamente modelli GW è per il semplice motivo che a tutt'ora sono il miglior rapporto qualità/prezzo presenti sul mercato.

    Detto questo come giustamente hai specificato non esistono solo i giochi di battaglia di massa, esistono anche gli skirmish... e anche qui la GW ha una vasta offerta, sia di regolamenti che di miniature.

    Lamentarsi delle nuove uscite di regole o di supplementi è semplicemente stupido. Loro vivono vendendo regole, supplementi e miniature, cosa dovrebbero fare, produrne un set e quindi chiudere bottega? Oltretutto il processo di cambio di un esercito/edizione è di circa una volta ogni 2/3 anni, un tempo decisamente ragionevole mi sembra...

    Trovo molto più odiosa, dal punto di vista del cliente, la strategia di alcune case (Rakham, Privateer ad esempio) di far uscire qualcosa di nuovo ogni mese o due, rendendo spesso obsoleto e inutile l'acquisto del mese precedente. Dico questo pensando al prossimo regolamento GW, Guerra dell'Anello, che al suo interno ha le regole per tutte le miniature uscite, più molte per miniature non ancora in commercio ma in progetto, scelta questa che permette al cliente di scegliere e di non trovarsi con modelli inutili.

    Ad ogni modo il discorso è molto lungo, e mi scuso per la lungaggine del commento :D

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  2. Wow, che commentone!

    Ok, non replicherò punto per punto in questa sede (tanto lo faremo quando ci vedremo di persona! ^__^). Mi preme solo di precisare che forse ho sbagliato un po' il tono del post, perchè non era certo mia intenzione attaccare la cara vecchia GW... anzi! Ho avuto il mio momento anti-GW, ma adesso (specie se la paragono ad altre ditte, quali quelle che hai indicato) ne comprendo bene i pregi.

    Solo sul discorso costo, ad esempio, ci sarebbe di che scrivere pagine e pagine, perchè se è vero che presi singolarmente i modelli non sono troppo costosi è tutto il sistema che per essere "mantenuto" costa di più di un wargame napoleonico o di seconda guerra mondiale (di nuovo, anche se meno che con le follie Rackham o Privateer o ancora Battlefront): tra espansioni, nuove uscite, regolamenti in fase di allargamento (vedi il caso Signore degli Anelli o Apocalypse) se volessi seguire ogni novità dovrei spendere un bel po'. Ok, nessuno mi obbliga, ma TUTTO mi spinge a farlo.

    E' un altro tipo di concezione del gioco che per molti versi (servizio verso il cliente, facilità di reperire i materiali, immediatezza delle regole per partite "estemporanee" e non preparate) è inarrivabile, e delle ditte "commerciali" (cioè al di là dei produttori di miniature semi-amatoriali, come ad esempio quelle legate al wargame storico) di sicuro la GW è la meno "pirata" e quella con il miglior rapporto qualità/prezzo.

    In ultimo luogo, non credo assolutamente che il wargame GW sia "meno" dello storico (tant'è che io stesso li gioco entrambi, alternandoli senza problemi!), dico solo che molti che hanno cominciato con il classico Warhammer gli hanno poi affiancato col passare degli anni regolamenti storici per i loro periodi preferiti, non per questo più "seri", anzi spesso in qualche modo derivati dagli stessi regolamenti GW (vedi Blitzkrieg Commander e Warmaster).

    Ma qui andiamo un po' sul tecnico... ^__^

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  3. Riflessioni ed argomenti interessanti. I vari punti di vista hanno aspetti condivisibili o meno. Per quanto mi riguarda detesto amabilmente la GW. Non considero i loro regolamenti molto belli, tanto meno divertenti o giocabili, veloci poi.... E' risaputo che regolamenti, eserciti, update infiniti sono regolati da esigenze commerciali, totalmente estranee alla giocabilità. Molto migliori, secondo me, i giochi Specialist, che purtroppo hanno fatto una brutta fine. Le miniature in compenso sono bellissime, ci mancherebbe altro con quello che costano! L' uso della plastica ha "calmierato" un pò i costi dei box ma quando si và sul metallo il prezzo è alto. Il paragone dei prezzi con altre ditte, con produzioni semi-artigianali, non mi convince tanto, propio per la quantità di miniature che la GW può produrre ed il bacino d' utenza elevato. Non sò se la GW porterà i ragazzini di oggi a giocare anche negli anni a venire e se alcuni passeranno anche ad altri sistemi. Il tempo magari ci dirà.

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  4. Per il rapporto qualità prezzo ci sarebbe da soffermarsi a questo ragionamento. parlando di metallo, plastica o resina. Faccio un esempio; se con 100 gr di metallo posso fare 1 eroe con blister a parte per testa e armi e sempre con la stessa quantità di metallo posso fare un soldato di truppa, perché l'eroe deve costare più del soldato di truppa? La quantità di materiale e' la stessa, non trovate?

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