giovedì 5 marzo 2009

Dizionario ludico: Il wargame

Mi sembrava giusto iniziare questa rubrica, che ha lo scopo di spiegare anche ai "non addetti ai lavori" i termini spesso un po' astrusi del mondo del gioco, con quella che è la mia passione ludica primaria: il wargame.
Il "gioco di guerra" o "gioco di simulazione" (le traduzioni italiane del termine - prettamente anglosassone - hanno un po' oscillato nel tempo) ha radici antichissime. L'idea di ricreare uno scontro armato mediante una sua rappresentazione sostanzialmente innocua si èmanifestata nei modi più disparati, dai giochi di scacchiera egizi al Kriegspiel delle accademie militari tedesche.
Tuttavia, ciò che distingue gli scacchi, i loro progenitori e i loro derivati, dai wargames è la ricerca di un sistema di simulazione preciso e concreto dell'esito degli scontri, agli antipodi della tendenza all'astrazione di re, pedoni, alfieri e regine. Lo scopo del "gioco" è appunto ricreare l'incertezza del campo di battaglia, le variabili che un comandante deve affrontare e l'efficienza delle truppe. Riuscirà la mia cavalleria pesante a infrangere le linee della fanteria nemica, oppure verrà fermata dal tiro degli arcieri appostati nel bosco? Per determinare l'esito delle azioni si utilizzano così dadi (che vengono regolarmente fatti oggetto delle più fantasiose imprecazioni da parte dei giocatori), tabelle (responsabili della diminuzione dei gradi di vista di un'intera generazione) e talvolta altri ausilii come carte o segnalini vari.
Dal punto di vista pratico, attualmente esistono due forme principali di wargame: il gioco di miniature, sviluppato soprattutto in Gran Bretagna e il gioco su mappa, che è nato negli Stati Uniti grazie agli editori Avalon Hill ed SPI.
Oggi, chiunque voglia ricreare un qualsiasi scontro armato della storia umana nel tavolo del salotto non ha che l'imbarazzo della scelta. Anzi, non deve nemmeno limitarsi alla realtà, perchè non si contano i regolamenti ambientati in mondi fantascientifici o fantasy, o anche in singolari commistioni di entrambi. Parleremo più avanti di termini come skirmish, gioco tattico e gioco strategico, ma per ora basta citare il fatto che questi regolamenti permettono di ricostruire scontri tra pochi uomini come gigantesche campagne condotte da interi eserciti. Il tutto, auspicabilmente, nell'arco di un pomeriggio o di una (lunga) serata.
Proprio la durata è andata rappresentando via via un problema sempre maggiore, e sempre più vanno prendendo piede interessanti forme di "ibridazione" tra questo genere e giochi più "leggeri" improntati ad una maggiore giocabilità (anche se con qualche sacrificio in termini di realismo).
Assistiamo dunque ad una ulteriore evoluzione del genere (che tende anche ad esulare dal semplice elemento bellico, tanto che alcuni parlano ormai di conflict simulation: simulazione di conflitto), ma nonostante tutti i suoi mutamenti il fascino di poter ricreare lo sbarco in Normandia o la battaglia di Waterloo in casa propria con gli amici continua ad essere inarrivabile...

1 commento:

  1. Una descrizione, di questa categoria di giochi, decisamente ben fatta. Leggera e scorrevole, senza accenni eccessivi a "tecnicismi", oscuri ai profani del wargame. Che dire? Ottimo inizio.

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