Scatole che si ammucchiano ovunque. Soldatini di plastica e piombo che invadono armadi e scaffali. Notti solitarie, mentre lui passa ore e ore al computer o con un pennello in mano. Serate e serate trascorse ad attenderlo mentre lui è impegnato nell'ennesima partita. E su tutto, il dovere di consolarlo quando ha perso e di celebrare con lui ogni vittoria.
Ammettiamolo, la vita di una moglie/fidanzata/compagna di un giocatore non è delle più facili, anche nel caso in cui la lei in questione sia a sua volta appassionata di giochi (caso sempre più frequente, peraltro).
Le nostre signore danno prova di una grande pazienza (a volte rasentando la beatificazione per i loro sacrifici sull'altare del gioco), spesso ancor maggiore delle loro "analoghe" che hanno a che fare con chi segue con regolarità tutte le partite di calcio possibili e immaginabili... e se poi il lui in questione è appassionato sia di giochi che di sport, allora l'esaurimento nervoso non è poi così lontano.
Soluzioni definitive a questo dilemma in realtà non ce ne sono.
Coinvolgere la propria lei nel gioco può aiutare, ma non sempre (confessiamolo, non è che anche a noi piaccia giocare proprio tutte le sere... magari esiste anche altro nella vita, no?), e anzi può anche risultare controproducente se lei è refrattaria all'attività ludica (no, "allora la mollo" non è una risposta valida: so che può sembrare strano, ma esiste anche chi di giochi proprio non vuole sentirne parlare!). Conciliare le esigenze pratiche, la convivenza e anche le legittime richieste di interesse da parte di lei può non essere semplice, specialmente se proprio quel finesettimana che lei aveva scelto per una gita romantica fuori città coincide - e capita spessissimo! - con la super-convention-che-non-posso-perdermi-per-nulla-al-mondo...
Ci vuole pazienza, è ovvio. E un po' di moderazione. E ancora un altro po' di pazienza.
Bisogna capire che il vero nemico è la noia. In fondo noi giochiamo per sfuggire alla noia, intesa come triste e faticosa constatazione della ripetitività del mondo, ma sarebbe ingiusto "scaricare" questa noia sulle spalle di chi ha deciso di vivere insieme a noi... Se la nostra lei è diventata intollerante alle nostre richieste di tempo forse la colpa non è tutta sua, forse è solo "stanca" e sta lanciando dei segnali di insoddisfazione. Forse vuole solo che noi ci interessiamo anche ai suoi passatempi, forse domanda qualche piccolo sacrificio da parte nostra.
Una "coppia ludica", sia essa formata da giocatori o in cui solo uno dei due è un giocatore, vive proprio di questo bilanciamento tra i poli del divertimento creativo e della noia depressiva: è uno scambio, che deve essere certamente libero ma anche paritario. Forse ci potrebbe aiutare il considerare questa delicata ricerca del "punto di mezzo" un gioco a sua volta, una partita a due in cui si può vincere solo insieme.
E voi, cari giocatori "accoppiati" come il sottoscritto, come procedete nella vostra ricerca?
PS: Ospito, molto volentieri e in via del tutto eccezionale, un intervento della mia Lei, che vi fornirà un punto di vista strettamente femminile della questione...
Din Don! Il postino..." Buongiorno Signora, sono qui per consegnarle questi..uh...Elfigargoyles templari con striature da pescegatto contro i Mosconi dell'Egitto...scende o salgo io?". Nonono scendo io per carità, vengoa prendere questa ennesima cazz....ehm gioco che il mio fidanzato ha scelto di ordinare....Preso, ecco qui, ora apriamo l'armadio e vediamo di mett...KABLAM! Oddio sono cadute le miniature della flotta imperiale, mannaggia la miseria se se ne accorge sono morta!! Riassembliamole!Ecco qui! No aspetta un attimo questo è un piede...ecco qui...vediamo se qui c'è posto...No qui c'è Il Mistero dell'Abbazia, Battlestar Galctica e Deus Vult...qui? No, Dracula e Cluedo....UFF dove cavolo metto questa scatola?...Clic Clac.." Amore sono tornato...Oh, guarda è arrivato il gioco! Bè? ancora non hai trovato posto per lui?".."$&%&£/"("(£(!" (segue)...
io l'ho coinvolta ... non c'è altro modo!
RispondiElimina