Non sarebbe bello se le partite che facciamo non fossero singoli episodi, ma che il loro risultato potesse contare anche al di là di quella singola sessione di gioco in una vera e propria competizione tra più giocatori? O ancora, che gli eventi che si susseguano possano avere un qualche effetto anche sulle partite successive, creando così una “narrazione ludica” suddivisa in più episodi?
Da queste due istanze, più competitiva la prima e più narrativa la seconda, sono nati due capisaldi del gioco: i tornei e le campagne.
Nel primo caso ci troviamo di fronte ad una semplice trasposizione di ciò che accade normalmente in ambito sportivo. Le partite determinano punteggi oppure semplici eliminazioni dirette che, dopo un certo susseguirsi di scontri indicheranno un vincitore finale. Esistono ovviamente diversi formati di tornei (il più utilizzato è quello suddiviso in gironi “alla svizzera”), ma il fascino della competizione è sempre notevole e suscita un tale apprezzamento da parte di molti giocatori che alcuni regolamenti (specialmente nell'ambito wargamistico, ma non solo) paiono fatti apposta per essere giocati in torneo. D'altronde, a chi non piace giocare per vincere, e non solo per soddisfazione personale ma per avere un qualche trofeo che attesti la propria supremazia?
Caratteristiche tipiche di questi regolamenti sono la relativa semplicità delle regole (per ridurre i tempi di gioco e le discussioni sulle ambiguità delle regole stesse) e, nel caso dei wargames con miniature, la possibilità di “comporre” un proprio esercito fino ad una grandezza prefissata sulla base di punteggi predefiniti dati alle singole unità. Purtroppo proprio tali caratteristiche talvolta determinano una certa “sterilità” dei regolamenti, considerato anche che con il passare del tempo molti giocatori sviluppano “tattiche da torneo”, ossia scelte nella composizione dell'esercito o decisioni di gioco tese a sfruttare scappatoie nelle regole o a valorizzare al massimo anche il minimo vantaggio a scapito della “serenità” del gioco (si riconosce subito il giocatore da torneo perchè, anche nella più disimpegnata delle amichevoli, si fermerà a discutere per un errore di pochi millimetri nella misurazione di una mossa o per un'interpretazione di una regola).
Il secondo espediente è quello delle campagne. Già nota in ambito wargamistico ma diffusasi soprattutto grazie ai giochi di ruolo, la campagna è una parte di regolamento che assegna dei valori spesso graduati al comportamento dei giocatori durante la singola partita. A differenza dei tornei, il gruppo dei giocatori può anche essere relativamente ridotto e anzi non variare di partita in partita, e mentre i primi devono cercare di velocizzare al massimo le partite per poter arrivare ad una conclusione in un periodo accettabile di tempo, la campagna va nella direzione opposta: dilata il tempo di gioco svincolandolo dalla singola partita. Ad esempio, le unità del nostro esercito dovranno riassorbire le perdite subite in una battaglia, aumenteranno la propria esperienza, acquisiranno nuove abilità; oppure, se la campagna è più “strategica”, gli esiti di uno scontro potrebbero decidere il passaggio di una regione di confine da un “impero” ad un altro, con la conseguente possibilità di spendere le risorse appena conquistate per creare nuovi reggimenti o per ampliare il proprio tesoro.
Naturalmente anche le campagne possono essere competitive, e anzi spesso determinano una partecipazione emotiva molto più sentita di quella di un torneo in cui tutto può dipendere da una partita fortunata o meno: qui il vincitore finale avrà superato scontri su scontri spesso con ogni singolo concorrente, determinando più volte la sua superiorità. Il tutto con un forte potere narrativo (vi assicuro che dopo un po' fioriranno i racconti sui reggimenti di “immortali” oppure sulle epiche lotte per il possesso di quel maledetto passo di montagna dalla fondamentale importanza strategica, o ancora le macchinazioni tra diversi giocatori per abbattere insieme colui che pare essere in vantaggio sul risultato finale).
In ogni caso, sia tornei che campagne rappresentano una maniera interessante per espandere la propria esperienza ludica e, anche se richiedono un impegno psicologico e materiale senz'altro superiore rispetto alla partita “occasionale”, di sicuro garantiscono un divertimento molto maggiore.
Nessun commento:
Posta un commento