Se questo inizio di 2011 mi ha portato carrettate e carrettate di lavoro, altrettanto generoso lo è stato con le occasioni di gioco. La settimana scorsa, infatti, ho fatto letteralmente una scorpacciata: tre serate ludiche, una a pochi giorni dall'altra!
Dopo il fantastico lunedì con Commands and Colors: Napoleonics, è stata la volta di una nuova serata di stampo prettamente "bellico" e di un'esaltante domenica trascorsa in compagnia di una vecchia conoscenza: Diplomacy.
Cominciamo dalle cannonate: Dust Tactics. Finalmente sono riuscito a provarlo e devo dire che si tratta di un gioco dannatamente veloce. Non nel senso che dura poco (anche se magari può capitare che una partita si chiuda subito), ma che dà una rappresentazione immediata, mozzafiato ed emozionante di uno scontro armato "simil" seconda guerra mondiale, una sorta di mezzo tra lo spietato realismo di Salvate il Soldato Ryan e la spettacolarità di Windtalkers.
Come on, boys! |
L'ambientazione ebbi modo di spiegarvela a suo tempo. In quell'occasione parlai anche dei modelli, veramente eccezionali. E anche gli altri componenti non erano da meno, in quel mostruoso scatolone pesante una tonnellata. Qualcosina vi avevo accennato riguardo alle meccaniche, ma adesso l'ho finalmente provato. E funziona.
In parole povere, Dust Tactics è questo: ROBOTTONI NAZISTI CHE COMBATTONO CONTRO I ROBOTTONI MMERIGANI, PILOTATI DA GENTE CHE SI MAGNA I BASTARDI SENZA GLORIA A COLAZIONE!!! (mia autocitazione) Oddio, che proprio nazisti non lo sono nemmeno più, visto che l'Operazione Valchiria ha funzionato alla perfezione, togliendo di mezzo Hitler e mettendo i simpatici militari prussiani al potere. Cosa che mi mette anche a posto con la coscienza quando tifo spudoratamente per la Wehrmacht (che ci volete fare, i loro mezzi anche nelle ambientazioni di fantasia sono troppo fighi!)
Di per sè, Dust Tactics non ha nessuna meccanica veramente originale. La griglia ortogonale nove per nove è quasi quella degli scacchi. Le meccaniche d'attacco con dadi speciali sono praticamente quelle di Commands and Colors. La risoluzione dell'iniziativa e le attivazioni sono il classico sistema IGOUGO alternato (muovo una unità io e una tu, quando abbiamo mosso tutto è finito un turno e si ricomincia). Le caratteristiche speciali delle unità, mai eccessive, sono semplicemente ben concepite e stimolanti per chi vuole usare anche un po' di cervello e non basarsi unicamente sulla fortuna.
Schnell, schnell! |
Eppure, anche se non introduce nessuna tattica rivoluzionaria, Dust Tactics non è affatto noioso, anzi! L'equilibrio tra le forze - unito alla grande letalità delle diverse truppe - rende molto importante il posizionamento dei pezzi. I giocatori devono costantemente decidere se effettuare attacchi più precisi ma lasciare le proprie unità spesso in una posizione vulnerabile oppure se continuare a muoversi rapidamente verso posizioni più favorevoli, dovendo però mantenere un'adeguata pressione sul nemico. Insomma, un bel gioco di tattica che fa il suo dovere e rende giustizia all'ottimo lavoro compiuto negli ultimi anni da Paolo Parente e dai suoi Dust Studios.
Sullo sfondo il camminatore americano in fiamme (vedi riquadro sotto), vittima del preciso fuoco dei Laser Sturmgrenadieren e di un ben mirato colpo di Panzershreck, ma anche il veicolo teutonico sarà disabilitato dopo un incontro troppo ravvicinato con la squadra d'assalto lanciafiamme americana e le sue cariche esplosive a borsa. In altre parole: botte da orbi!!! |
Rigiocherò molto volentieri questo titolo, anche con le future espansioni già in arrivo.
La serata poi si è chiusa con la prova di un interessante prototipo in fase di lavorazione da parte di uno dei soci dell'associazione ludica: una simulazione di scontri tra gladiatori. Nonostante il tema possa non sembrare nuovissimo, anche in questo caso basta un buon equilibrio nel gioco e qualche meccanica davvero interessante per dare valore ad un gioco. Qualcosina va indubbiamente limato, ma ormai si tratta di piccoli aggiustamenti: continua così, Brock, che ci siamo quasi!
Il gioco di Brock. Devo ammettere che i componenti non gli rendono giustizia, ma non è niente male per essere un prototipo. |
E, infine, la rimpatriata della domenica. La scena è una partita amichevole organizzata dai miei nuovi amici di WebDiplomacy, sito della AID (Associazione Italiana Diplomacy). Dico nuovi amici perchè conquistato non solo dalla bellezza del gioco (che già conoscevo) ma anche dalla simpatia e dalla sportività dei giocatori (e quella non va mai data per scontata), mi sono ovviamente registrato la sera stessa al sito.
La partita è andata, come era lecito aspettarsi per me che non gioco a Diplomacy da anni, davvero così così. Nel senso che sono morto, ma senza crollare e con dignità.
L'assegnazione iniziale come Imperatore dell'Austria non mi ha di certo facilitato la vita (l'Austria è statisticamente una delle prime nazioni ad essere spazzata via!), ma mi ha permesso di apprezzare appieno il delicato e subdolo gioco di alleanze che permea questo fantastico mondo. Purtroppo una intesa tra russo e turco, da me indirettamente favorita con un grave errore di posizionamento tattico e soprattutto con alcune ingenuità diplomatiche, non mi ha lasciato molto scampo. E nel frattempo, Inghilterra e Francia si pappavano la Germania e metà dell'Europa, mentre anche l'Italia alla fine doveva soccombere di fronte alle flotte della Sublime Porta...
Però mi sono divertito, e molto. Diplomacy ha questo di buono, che è bello anche giocare non semplicemente per vincere ma per vedere come ce la si cava nelle situazioni difficili. Mi ero prefisso come scopo l'arrivare all'ultimo turno e io al 1907 con un solo, orgoglioso blocchetto rosso ci sono arrivato. L'onore era salvo.
Ma ci saranno nuove occasioni e soprattutto nuove partite, visto che sto attendendo che arrivi un momento di respiro per prendere parte a una delle varie partite online che si organizzano sul sito!