sabato 31 ottobre 2009

Le convention ludiche

Vi trovate all'interno di una scuola o di un centro sportivo, o ancora di una struttura fieristica cittadina. Attorno a voi centinaia forse migliaia di persone corrono da una parte all'altro di uno stretto corridoio, si affollano intorno a grandi tavoli ricolmi di mappe e miniature, imprecano in aramaico antico per un lancio di dadi sfortunato, salutano con gioia amici che non vedevano da tempo. Una ragazza vi mette in mano un volantino colorato, nel quale si promettono grandi sconti se visiterete lo stand 45792/bis situato nell'ala Ovest del padiglione. E improvvisamente vi accorgete che ormai si è fatto tardi, tutto sta per chiudere e che potrete tornare in quella bolgia infernale che vi piace tanto solo l'anno prossimo.

Benvenuti in una convention ludica!

Esistono due tipi di convention: quelle in cui si comprano giochi e quelle in cui si gioca e basta. D'accordo, sono il solito estremista: anche in una convention per giocatori duri e puri qualche stand commerciale ci sarà (sul quale lanciarsi a spendere centinaia di euro perché con lo sconto del 10% si risparmia un sacco...), e anche nella fiera più biecamente promozionale lo troverete un torneo o uno spazio dimostrativo in cui provare l'ultimo acquisto (che invariabilmente sarà l'ommioddioquestoèilgiocodefinitivopiùbellocheabbiamaiprovatoenongiocheròanientaltroperilrestodeimieigiorni!!!). Però, una volta varcati i fatidici cancelli capirete subito qual'è la finalità ultima di tutta la baraonda colorata nella quale siete finiti.

Le fiere “commerciali” attraggono ormai investimenti economici rilevanti e spesso sono molto affollate. Negli ultimi anni il gioco (anche aiutato da quel mondo del fumetto che gli corre parallelo e con il quale i rapporti sono spesso burrascosi) se non è diventato proprio un fenomeno di massa, non è più un passatempo riservato a pochi eletti. E così ecco che nascono eventi come la notissima Lucca Comics and Games (così grande che ormai occupa l'intera cittadina toscana, in tutti i suoi vicoli e le sue stupende piazzette medievali, con somma gioia dei suoi abitanti...) o la consolidata Romics (luogo dove i contrasti e le affinità tra "giocatori" e "fumettari" si manifestano con particolare forza...).

Le convention più puramente “ludiche” sono forse più numerose e distribuite sul territorio nazionale (fate una ricerca su Internet e potreste scoprire di averne una in arrivo proprio vicino alla vostra città) e offrono un ambiente senz'altro più rilassato e per certi versi più coinvolgente, anche se – come per tutte le iniziative basate sul volontariato – bisogna essere un po' pazienti con l'organizzazione che non può fare affidamento su grandi risorse economiche e professionali. In un esempio di spudorato interesse, cito qui quella Giocaroma alla cui realizzazione ha partecipato anche il sottoscritto e che da anni costituisce un appuntamento fisso per la Capitale.

Da queste parole vi sarà chiaro quale sia la tipologia di convention che preferisco. Non per snobismo ma per puro istinto di autoconservazione, ho deciso di tenermi lontano almeno per qualche anno dagli affollati camminamenti lucchesi: nonostante tutta la messe di incontri ed eventi speciali che si susseguono proprio in questi giorni (e che potete seguire anche "a distanza", grazie all'ottimo coverage di Gioconomicon), non riesco a concepire un appuntamento ludico in cui per provare le ultime novità o semplicemente per fare una partita devo fare a spintoni con i vicini... per questo sport mi basta la metropolitana che prendo ogni mattina per andare al lavoro.

Intendiamoci, per un vero appassionato un viaggio a Lucca (anche se spesso realizzato con un dispendio economico non da poco, tra viaggio e albergo in loco) è un pellegrinaggio ineludibile, una sorta di pausa mistica in cui si corre sovraeccitati da un tavolo all'altro del tutto dimentichi delle miserie umane (e va bene, sto esagerando di nuovo con la mistica ludica...) . Io stesso so bene che prima o poi ci tornerò, perché si tratta di un'esperienza che va fatta e ripetuta, luogo di grandi ricordi felici e anche non a cui le madeleinettes di Proust fanno un baffo.

Ma oggi come oggi, prediligo appuntamenti meno frenetici, nei quali posso più semplicemente giocare e magari scambiare due chiacchiere con la persona che ho di fronte senza dover urlare a squarciagola.

Tra poche settimane si svolgerà uno di questi eventi, la Dadi.com di Crema dedicata essenzialmente ai wargames e ai giochi storici (con un fornitissimo mercatino dell'usato, foriero di grandi occasioni!). L'ho scoperta per puro caso un anno fa e me ne sono innamorato... tanto che anche quest'anno la piana lombarda sarà teatro di una delle mie spedizioni, che ovviamente documenterò con l'immancabile servizio fotografico!

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