Che avevamo detto qualche settimana fa sul Fattore C? Ci sono proprio delle serate in cui le cose non ne vogliono sapere di girare per il verso giusto. Soprattutto se le cose in questione sono dei maledetti cubi a sei facce che rotolano su di un tabellone. O anche un qualcosa-saedro a dodici facce, che teoricamente dovrebbe annullare le devianze statistiche del lancio di due dadi da sei (per chi non lo sapesse, usando due dadi la distribuzione delle combinazioni possibili tende a favorire i risultati "mediani" rispetto a quelli "estremi"... è più facile fare sette o otto, piuttosto che due o dodici).
Ora, il gioco in questione è l'ottimo Bolide, quella che a mio parere è al momento l'unica simulazione veramente plausibile della Formula Uno. Lo avevamo già incontrato, e chi lo conosce sa bene che di dadi se ne tirano veramente pochi... e quasi tutti solo quando e alle condizioni che decidiamo noi. Le macchine si muovono con la velocità e la traiettoria che impostiamo noi, subiscono gli effetti inerziali del movimento che abbiamo scelto noi, finiscono fuori strada perché quelli che non sanno come impostare una curva a quasi trecento chilometri all'ora siamo noi.
Lo schieramento di partenza. Io sono terzo, con la macchina blu. |
E dunque, tre. Perché tre sono stati i tiri di dado che ho fatto quella sera e tutti e tre sono andati pessimamente.
Il primo, inevitabile, alla partenza. E subito si va in scivolata con una perdita secca di due punti velocità nelle prime due mosse che si fa davvero sentire, perché ti ritrovi in coda davanti ad una prima curva trafficata come una strada consolare di Roma alle otto del mattino..
Pazienza, pur partendo terzo (a seguito di un tiro di dado iniziale così così... ma quello quasi non lo conterei) finisco quinto e quindi ultimo, ma già alla seconda curva riesco a infilarmi all'interno e mi ritrovo terzo uscendo anche con una buona velocità (anche qui, complimenti per il sistema che ricrea il problema non solo di sopravvivere alle curve ma anche di uscirne non a venti chilometri all'ora!). Alla terza curva il dilemma: ho dovuto correre nel breve rettilineo, ho uno spazio di frenata insufficiente e la vettura davanti - guidata dall'attentissimo Perty - ha occupato esattamente il punto focale che mi serve per la mia traiettoria. Che faccio? Ingaggio! Ora, nota mentale per il futuro, prima di scatenare un evento con tiro di dado associato leggi la dannata tabella! Perché gli ideatori di Bolide devono essere dei pacifisti e in genere chi si mette a fare a sportellate coi compagni di corsa ha molte possibilità di finire male. Certo, magari non malissimo come è successo a me che, con un sonoro 3, mi ritrovo col musetto sfasciato e la velocità massima diminuita di due.
La seconda curva, quando ancora pensavo che la mia rimonta stesse iniziando... |
OK, gara finita, penso, ma al diavolo, per una volta facciamo gli splendidi! Continuiamo alla Villeneuve e se la mia macchina (da tutti ribattezzata "Scassomobile") va in pezzi, io continuerò a correre fino alla fine. Solo che adesso ho il problema di fare la frenata d'emergenza, se non voglio andare per margherite sul prato. Tiro di dado ma vabbé, la tabella delle inchiodate di solito è più clemente... Testacoda, fermo e ricominci a muoverti puntando nella direzione sbagliata. E ringrazia anche che non hai subito altri danni permanenti.
Lì ho cominciato davvero a pensare il peggio possibile nei confronti di quel pezzaccio di plastica nera che mi guardava beffardo dal tavolo. Non mi sono dato per vinto, ho amministrato il vantaggio che avevo su quarto e quinto, ho ringraziato chi aveva disegnato la pista con tutte quelle curve nella seconda porzione e ho spinto come un dannato, tenendo insieme la vettura con lo spago.
Per un attimo, una sola mossa, è addirittura successo l'incredibile, con io che sono riuscito a passare in seconda posizione all'uscita dell'ultima curva! Ma ero troppo lento e il rettilineo finale ha ovviamente favorito il mio avversario, che mi ha subito ripreso potendo contare sulla piena efficienza aerodinamica del suo mezzo. Il tutto mentre Perty vinceva solitario passando sotto la bandiera a scacchi.
Terzo posto, ma davvero sudato metro per metro. La prossima volta, meno tiri di dado e più acceleratore! |
Considerando però che sono arrivato terzo solo per tre o quattro spazi e che i miei bisticci con la statistica me ne sono costati almeno cinque o sei posso essere più che soddisfatto. Soddisfatto sia del gioco, davvero aperto alle rimonte disperate, sia di come ho gestito le difficoltà, considerando che l'unico errore vero che ho fatto è stato tentare quell'ingaggio del quale - col senno di poi - potevo anche fare a meno.
Una bella esperienza, che mi ha ricordato come non sono solo le partite vinte a concederci delle gratificazioni.