Il concetto di base può sembrare paradossale: se già è difficile riuscire a organizzare una partita con chi ti abita vicino casa, perchè non organizzarne una con chi abita da tutt'altra parte?
Parrà strano, ma non è sempre una brutta idea, soprattutto nella nostra era fatta di e-mail e messaggistiche istantanee via web. In effetti, non lo era nemmeno negli anni in cui le comunicazioni si dovevano affidare ai celeri (?) servizi postali o alle care, vecchie e molto care (!) telefonate.
La storia del gioco per corrispondenza nasce negli anni Cinquanta e Sessanta, grazie alle primissime pionieristiche riviste di giochi stampate in America. Avete presente quei bollettini di una decina di pagine al massimo, ciclostilati alla bell'e meglio e spediti ad una lista di indirizzi fisici? Quelli che all'epoca venivano buttati nel cestino e che adesso valgono una fortuna su eBay? Esatto, proprio quelli.
Si cominciò coi wargames che, proprio come gli scacchi, ben si prestavano con le loro mappe e i loro turni rigidamente sequenziali ad una registrazione reciproca delle mosse dei singoli giocatori con relativa trasmissione mossa dopo mossa.
Poi, giunse il Diplomacy.
Ora, è un po' esagerato affermare che il gioco per corrispondenza si è sviluppato solo grazie a questo titolo. Però è innegabile che la struttura a risoluzione simultanea del turno, la scrittura segreta degli ordini e soprattutto la natura stessa del gioco che faceva delle trattative (e quindi delle comunicazioni) tra i giocatori il suo maggiore punto di forza erano elementi ideali per la conduzione di una partita tramite mezzo postale. Anzi, secondo alcuni esperti, i tempi più rilassati e la possibilità di intavolare trattative più complesse fecero solo del bene a questo gioco, contribuendo alla canonizzazione di alcune strategie e migliorandone determinati squilibri che ora potevano - a seconda dei casi - essere evitati o sfruttati dai giocatori più smaliziati.
Ed è stato anche in virtù di questo che - dopo la positiva esperienza di qualche anno fa con Youplay - ho deciso di iscrivermi a WebDiplomacy, un sito di appassionati sul quale è possibile giocare delle partite "per corrispondenza" via web, con tutto il supporto che l'informatica può offrire, soprattutto nel campo delle comunicazioni e della risoluzione automatica delle mosse. L'esperienza si sta rivelando molto soddisfacente e anche "istruttiva" (se non altro sui mille modi che possiamo escogitare per giustificare una nostra bugia...). Se solo, tanto per cambiare, non mi fosse capitata di nuovo l'Austria! Deve essere un mio karma negativo...
Ad ogni modo, esistono anche altri modi per giocare "a distanza", magari in simultanea. Negli ultimi tempi, infatti, sono sorti numerosi sistemi di "gioco assistito" con moduli che riproducono sul computer le mappe, i pezzi e le carte di moltissimi titoli. Dai primi passi mossi con Aide de Camp, siamo giunti alle elaborazioni di Cyberboard, Sun Tzu o ancora l'ottimo Vassal (che vi consiglio caldamente di provare!).
Purtroppo questi sistemi soffrono di due grandi svantaggi: generalmente non impongono automaticamente il rispetto delle regole (proprio come nei giochi "fisici" nessuno ci impedisce, ad esempio, di muovere una pedina una casella di troppo) e talvolta alcuni titoli non sono disponibili per motivi di copyright (e qui va un plauso a quelle lungimiranti case editrici che hanno capito come un modulo Vassal incrementi le vendite, anziché ridurle!). Se però conoscete bene le regole e riuscite a trovare il modulo che vi interessa, rappresentano un ottimo metodo per giocare con persone che vivono lontano da voi, senza dover attendere l'occasione giusta per vedersi insieme. Inoltre, se vi va di giocare una rapida partita in solitario ad un qualsiasi wargame, sono un'ottima soluzione per evitare di perdere tempo a predisporre il tabellone con tutti i relativi pezzi.
E poi, su Vassal sono disponibili anche diversi giochi "esclusivi" per questa piattaforma, quasi sempre gratuiti...